Assistenti alla comunicazione
1. Corso Assistente alla Comunicazione 2024/25
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Il Corso per Assistente alla comunicazione consente di acquisire abilità e competenze che permetteranno di ricoprire un ruolo da mediatore rispetto alla comunicazione e alle relazioni tra l’alunno disabile sensoriale, la classe e i docenti.
La figura dell’assistente alla comunicazione è stata introdotta per la prima volta dal legislatore con la legge quadro sull’handicap n. 104/1992 attraverso l’art. 13, comma 3 ai sensi del quale il servizio di «[…] assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali […]» è posto a carico degli Enti locali.
Tali enti hanno l’obbligo di fornire questo operatore, nelle scuole di ogni ordine e grado, in presenza di alunni con:
- disabilità fisiche o psicofisiche che comportino un handicap nella sfera dell’autonomia, della comunicazione e della relazione;
- disabilità sensoriali (sordità, cecità, sordocecità).
L’Assistente all’autonomia e alla comunicazione è in grado di operare con studenti sordi attraverso strategie, modelli di comunicazione e strumenti volti a favorire processi di integrazione, relazionali e di apprendimento. Nello svolgere il suo compito, questa figura professionale si rapporta necessariamente con gli altri operatori del contesto classe (insegnante di sostegno, insegnanti curriculari, AEC/OEPA). La collaborazione tra le varie figure, lo scambio di competenze specifiche e la gestione positiva di eventuali conflitti – insiti in qualunque dinamica relazionale – diventano punti fondamentali per favorire il processo di integrazione dello studente sordo a scuola.
L'Assistente per l'autonomia e la comunicazione è un operatore (sordo o udente) dotato di specifica formazione (anche) sulla disabilità uditiva, con compiti di:
- facilitazione della comunicazione fra l’alunno, i docenti e i compagni di classe
- veicolazione delle informazioni e dei contenuti didattici.
Le situazioni in cui questa figura si trova a operare possono essere molto diversi fra loro. Ad esempio: alunni con sordità sindromica o con sordità “pura” ; studenti “segnanti” (in quanto educati attraverso il bilinguismo Italiano-LIS, o il metodo bimodale) o “non segnanti”; alunni con deficit differenti.
Per questo motivo, l’assistente alla comunicazione dovrà essere dotato di un bagaglio formativo ampio e diversificato.
Le sue competenze possono essere così sintetizzate:
- buona conoscenza della lingua dei segni
- capacità di fungere da ripetitore labiale
- padronanza di strategie e tecniche specifiche che possano facilitare l’accesso ai contenuti (come, ad esempio, la Comunicazione Aumentativa Alternativa”, i supporti informatici e i software didattici).
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