Chi siamo
L'Istituto Statale per Sordi è stata la prima scuola pubblica per sordi in Italia.
Nel 1700 Padre Tommaso Silvestri andò a Parigi per "imparare l'arte di istruire i sordomuti" dal celebre Abate l'Epee e ,quando tornò , aprì una scuola con otto alunni presso l'abitazione dell' avv. Di Pietro che aveva finanziato il viaggio. In seguito diventò una vera e propria scuola, che cambiò sede più volte e fu finanziata dallo Stato Pontificio.
Come risulta dal manuale "Maniera di far parlare e di istruire speditamente i sordi e i muti di nascita" scritto da Tommaso Silvestri e conservato presso la biblioteca dell'Istituto, un modello di educazione proposto era il modello bilingue: italiano parlato e scritto e lingua dei segni; ma dopo il Convegno di Milano del 1880, anche l'istituto di Roma abbandonò il modello bilingue per passare ad un rigido oralismo, anche se poi in pratica si creò una strana situazione:
- in classe i segni erano vietati;
- venivano però utilizzati nella vita quotidiana all'interno dei convitti, per gli avvisi interni, per la confessione e anche durante la Messa, cioè quando si voleva essere sicuri che la comunicazione fosse chiara e senza equivoci.
Dopo l'unità di Italia passò sotto la giurisdizione del Ministero della Pubblica Istruzione e diventò insieme a quello di Milano e Palermo, uno dei tre istituti statali per sordi, con il nome di Regio Istituto dei sordomuti.
Nel 1889 fu costruito l'attuale edificio che arrivò ad ospitare fino a 300 alunni e nel 1939 fu anche attivata la scuola di specializzazione che si auto-finanziava ed ha funzionato fino a pochi anni fa.
In seguito avvennero due fatti importanti che cambiarono la vita dell'Istituto :
- da una parte il numero dei suoi alunni iniziò a diminuire a seguito della legge 517/77 sull'integrazione scolastica ,
- dall'altra il Reparto di Neuropsicologia del linguaggio e sordità dell'Istituto di Psicologia del CNR, oggi Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione, si trasferì presso l'Istituto, grazie a una convenzione firmata anche con il Provveditorato di Roma, favorendo, così, l'inizio della trasformazione dell'Istituto stesso in Centro sulla sordità.
Oggi, l'Istituto è in attesa di emanazione del "Regolamento di riordino" che lo trasformerebbe in Ente Nazionale di supporto all'integrazione dei sordi (L. n°95/2006) , Ente dotato di personalità giuridica e di autonomia amministrativa, sottoposto alla vigilanza del Ministero della Pubblica Istruzione, con la possibilità di una sua articolazione in Centri regionali, interregionali o territoriali, grazie all'art. 21, c.10 della L.15/3/97 n.59 concernente la riforma delle scuole e degli istituti atipici.
Da alcuni anni è stato chiuso il convitto dell'Istituto ed è stata integrata la scuola materna
Dal 1° settembre 2000 le scuole sono state giuridicamente distaccate dall'Istituto e aggregate all'I.S.I.S.S. Istituto Statale di Istruzione Specializzata per Sordi.- Magarotto.
Oggi, l'Istituto Statale per Sordi svolge attività di documentazione, consulenza, formazione e aggiornamento sulla sordità, direttamente e mediante gli Enti, le Associazioni e le Scuole ospitate.
E' un vero Centro Servizi per le persone sorde e per i diversi operatori in grado di interagire con le stesse, rispondere a richieste e stringere collaborazioni sia sul piano nazionale che su quello internazionale.
E' punto di riferimento:
per gli insegnanti, i logopedisti, gli psicologi, le famiglie, gli assistenti alla comunicazione, gli educatori sordi, gli operatori in genere, per i membri della comunità sorda italiana, per le scuole e i centri di riabilitazione, per coloro che conducono studi e ricerche nell'ambito della sordità e per gli Enti Pubblici Locali.
La prospettiva in cui si muove l'Istituto è quella di offrire documentazione, consulenza e aggiornamento sulla sordità senza pregiudizi ideologici, rispetto ai tre filoni educativi presenti in Italia (metodo oralista, bimodale, educazione bilingue), ma con il rispetto delle richieste e delle scelte già fatte.